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[GFD 3.218.4] Ed essendosi dunque presentata l’occasione, si prese completo possesso della vallata che, assieme ad altri piccoli altopiani montani assolutamente abitabili, includeva oltre settantamila miglia quadrate (circa 530.000 kmq) di superficie.

[SA 1.8] Il diametro di tutto l’anello è di 40.006 m.g (296.845 km). Ma, dato che l’anello è formato veramente da due anelli, la distanza dalla superficie dell’anello interno fino alla superficie interna dell’anello esterno ammonta a 545 m.g. (4844 km – il vuoto tra i due anelli). La larghezza dell’anello esterno, dall’esterno all’interno, è di 1.350 m.g. (10.017 km) e la larghezza dell’anello interno, misurato nello stesso modo, è di 3.850 m.g. (28.567 km) Siccome però questo anello (tanto l’esterno che l’interno) è di forma ovale, cioè, se si volesse tagliarne la sezione, essa avrebbe una forma ovale, il diametro dell’ovale misurato dal punto della massima ampiezza della cintura, quale espressione dello spessore dell’anello, e precisamente di quello esterno, è di 130 m.g. (964 km) e 380 m.g. per quello interno (2.820 km). L’anello interno ha per altro in sé pure tre semi-fenditure, ciascuna delle quali misura da 20 a 30 miglia geografiche (148-222 km). Sono chiamate semi-fenditure per la ragione che non corrono ugualmente lungo tutto lo sviluppo del secondo anello e perciò non lo suddividono così completamente come l’anello esterno è separato da quello interno, bensì queste tre semi-fenditure sono riempite di tante ellissi che hanno un diametro tale, per cui, per effetto di queste ellissi che si trovano fra l’una e l’altra suddivisione, i tre anelli interni non costituiscono in realtà che un anello solo. Nella zona delle fenditure si trova quindi, lungo tutto lo sviluppo dell’anello, uno spazio libero come una piramide curvata verso di loro, sia dal basso verso l’alto che viceversa. Queste ellissi, situate in fila l’una accanto all’altra in tali tre fenditure, hanno già fatto sorgere in più di un astronomo dalla vista acuta l’erronea opinione che questo anello fosse composto esclusivamente di moltissime lune, perché esso, visto attraverso i forti telescopi, ha l’aspetto come di un cosiddetto rosario, il quale è formato appunto anch’esso da tante palline, e non da rose.

[SA 2.5] Voi certo penserete che, ad una distanza così grande dal Sole, là vi sarà già una oscurità abbastanza accentuata e nello stesso equatore non farà troppo caldo; però, pensando così, cadreste in un grosso errore, perché questo pianeta, nella proporzione in cui è più grande della Terra, possiede anche una più forte luce propria. Inoltre, questo pianeta è circondato da un’atmosfera mille volte più grande, che arriva a grandissima distanza dalla superficie del pianeta, atmosfera che ha un diametro di circa 100.000 miglia (742.000 km), mentre quella della Terra non ne misura neppure 2.000 (14.840 km) calcolate insieme al diametro della Terra. Data una simile dimensione così straordinariamente grande del diametro dell’atmosfera di Saturno, voi potete immaginarvi quale quantità di raggi solari sia capace di accogliere questa immensa sfera d’aria, per poi, in linea convergente, condurli sempre più concentrati sulla superficie del pianeta; perciò anche ai suoi abitanti il Sole appare molto più grande che non da voi. Ed appunto perciò all’equatore di questo pianeta il calore sarebbe insopportabile se questo non fosse mitigato dall’anello, dato che quest’ultimo accoglie i raggi solari più concentrati utilizzandone per sé una parte ed irradiando un’altra parte a sua volta in tutte le regioni dello spazio. Perciò, se osservato al telescopio, esso appare anche più brillante del pianeta stesso, mentre la sua ombra proiettata sul pianeta esercita un’azione quanto mai benefica conferendo alla zona torrida le caratteristiche di zona temperata.

[SA 3.4] Esso è il paese nel quale si trovano le montagne più alte, e nel suo complesso è più montuoso di tutti gli altri paesi. La sua montagna più alta viene chiamata da quegli abitanti Girp e, secondo le vostre misure, raggiunge l’altezza di 243.150 piedi (74.112 m), ma nonostante ciò, questa montagna è ricoperta fino alla sua massima vetta dappertutto di erba e da altre pianticelle molto profumate. Da ogni parte essa non è affatto ripida in nessun punto e invece ha dolcissimi pendii; perciò quegli abitanti possono salirvi senza nessuna fatica e con la massima facilità come voi salite sulla vostra cosiddetta “Hochplatte”. Questa montagna è nello stesso tempo anche la farmacia di tutti gli abitanti e così pure degli animali di questo paese, perché, come già osservato, là si trovano le erbe più profumate, e quindi ciascuno è in grado di trovarvi l’erbetta curativa per qualunque malattia. Per tale ragione, anche questa montagna, con le regioni circostanti che insieme occupano una superficie di oltre 100.000 miglia quadrate (5.497.711 kmq), è la parte maggiormente popolata di questo paese.

[SA 5.13] Tutti gli arbusti su Saturno hanno la particolarità di non essere così bassi come da voi, bensì essi costituiscono semplicemente una classe più piccola di alberi, la quale tuttavia si differenzia molto dai veri alberi. Ad ogni modo il più basso ed insignificante arbusto su Saturno è sempre più alto e meglio sviluppato dei vostri alberi più importanti. Già nel solo paese di cui stiamo parlando si possono riscontrare più di 12.000 specie di arbusti, le quali sono tutte ben differenti l’una dall’altra. Ciascuna specie porta il suo particolare frutto, del quale però, all’infuori dei numerosi abitanti dell’aria, nessuno trae propriamente un vantaggio. Fra questi moltissimi arbusti ce n’è uno che s’incontra con maggior frequenza degli altri e che da quegli abitanti viene curato con particolare attenzione; il far menzione di un tale arbusto dovrebbe essere di qualche interesse per voi, dato che assomiglia perfettamente al vostro ‘ulivo’, con la sola differenza che anch’esso su quel pianeta è sotto ogni aspetto molto più grande dell’ulivo sulla vostra Terra. Le bacche in stato di maturità sono così grandi che ciascuna rende, secondo le vostre misure, un buon litro di olio purissimo. Se dunque un simile arbusto non di rado porta a maturazione sui rami dalle 20.000 fino alle 30.000 bacche, voi potete già farvi un’idea della ricchezza di una tale raccolta di olio, tanto più poi se considerate ancora che sui terreni di una sola famiglia non di rado crescono parecchie migliaia di questi arbusti, o meglio alberelli d’olio.

[SA 7.25] Le rupi di queste montagne che qua e là s’incontrano, non appaiono così squarciate come da voi, bensì s’innalzano da una e dall’altra parte del monte come dei pani di zucchero messi l’uno accanto all’altro in file, dei quali più d’uno raggiunge non di rado l’altezza di 30, 40 e anche fino a oltre 100.00 piedi (32 km); tuttavia anche questi sfigurano al paragone di qualche albero piramide nel suo completo sviluppo che pure spesso domina dalla sua cima le vette di montagne anche considerevoli. Basta che voi paragoniate la sua altezza già indicatavi con quella della più alta montagna e ben presto vi convincerete come quest’albero dovrebbe venir chiamato una montagna crescente piuttosto che un albero.

[SA 36.5] “Che cosa succede poi di una simile porzione di metallo che, non di rado, secondo le vostre misure, arriva ai 20.000 ed anche ai 30.000 quintali?”. – Se nei depositi ci sono ancora utensili a sufficienza, allora il metallo viene avvolto in uno strato di foglie e consegnato all’anziano della famiglia per la custodia; se invece gli utensili esistenti sono troppo usati, allora si procede alla fabbricazione di utensili nuovi, secondo le disposizioni dell’anziano.

[SN 47.3] E poi dovete pure pensare che tale strada gira intorno a tutta questa sesta fascia solare come un anello, sia in quella a nord che in quella a sud (con la sola differenza che gli ornamenti dei parapetti della strada nella fascia meridionale sono più arrotondati di quelli della fascia settentrionale che sono invece più angolosi ed appuntiti), e riflettete infine che tale strada ha sempre una lunghezza di quasi duecentomila miglia tedesche (400.000 km).

[SN 66.6] Per quanto riguarda gli abitanti, cioè gli uomini di questa fascia, essi differiscono dai loro corrispondenti fratelli del pianeta Miron quasi soltanto per la loro statura, per voi immensamente favolosa, poiché gli uomini di questa fascia sono tanto grandi, che sulla vostra Terra potrebbero usare i monti dell’Himalaia e del Chimborazo come bastoni da passeggio. Non dovete però credere che su questa fascia tutti gli uomini siano ugualmente grandi, poiché quasi in nessuna fascia solare e in nessun pianeta ci sono tante varianti nella statura fra gli uomini come su questa fascia. Tuttavia, quegli uomini che hanno un’altezza di due o trecento klafter (circa 400-600 m.!) vengono considerati dagli abitanti, dei veri e propri minuscoli nanerottoli, poiché, per quanto riguarda la vera grandezza di un perfetto uomo, bisogna tenere presente che dalla pianta del piede al vertice del capo egli misura non di rado 4.000, 5.000 e perfino 6.000 klafter. Tuttavia, simili giganti non sono uomini normali neanche per questa fascia, poiché l’altezza dell’uomo normale varia fra gli 800.000 ed i 1.200.000 klafter (2.400 metri).

[GVG 18] E la donna si alzò, del tutto serena e felice, e andò a casa sua, per raggiungere la quale ci voleva mezza giornata di viaggio; essa era figlia di un affittuario che dimorava dietro Zebulon ed era nubile, e nel suo tredicesimo anno di età aveva ceduto alle lusinghe di un uomo sensuale, e ne aveva ricevuto in compenso due libbre (1,12 kg) d’oro; ma in conseguenza di ciò la sua salute era rimasta scossa ed aveva avuto per dodici anni sofferenze continue. Per tentare di alleviare tali sofferenze, essa aveva speso tutte le due libbre d’oro, che a quei tempi valevano più di 30.000 fiorini attuali in carta moneta; infatti allora per un grosso d’argento si riceveva più di quanto attualmente corrisponde al valore di dieci fiorini di moneta sonante. Essa dunque in seguito ad un simile dono era diventata molto ricca; tuttavia dovette dare via tutte le sue ricchezze prima di poter riacquistare la salute.

[GVG 14] Ora, per poter adattare a trasporti la vostra strada di contrabbando, voi avete devastato boschi ed abbattuto per una lunghezza di quasi cinque ore di cammino un migliaio di cedri giovani, nonché parecchie altre migliaia di alberi di differenti specie tra grandi e piccoli. A quanto risulta dal rapporto dei periti giurati, il danno da voi causato a Kisjonah ammonta a più di 10.000 libbre. Ebbene, come farete a risarcire questo danno?!»

[GVG 16] Considerando perciò la cosa dal punto di vista del diritto divino, noi non siamo affatto in obbligo di indennizzare nessuno per violazione di boschi, perché la Terra appartiene a noi e possiamo fare di essa quello che meglio ci piace. Ma in conseguenza del maggior potere terreno, certo soltanto apparente, che voi romani contrariamente ad ogni diritto esercitate ora su di noi, ci adatteremo a pagare un risarcimento; però delle 10.000 libbre bisognerà che almeno 9/10 siano lasciati cadere, poiché tanto anche noi ce ne intendiamo di boschi da poter giudicare quale valore abbiano gli alberi che noi abbiamo abbattuto, e, sia ben chiaro, soltanto in minima parte adoperati per la costruzione di qualche ponticello; dunque dov’è questo grande danno?! Non c’è ormai una nuova strada di cui il doganiere Kisjonah può ben giovarsi con profitto? Se egli stesso avesse voluto costruirla, sarebbe venuta a costargli per lo meno mille libbre, ma adesso egli può stabilire là una nuova barriera ed un altro ufficio di dogana, ed entro un anno avrà incassato tre volte tanto quanto è costata a noi tutta la strada!»

[GVG 17] Esclama il giudice superiore: «In nome dell’imperatore e delle sue savie leggi, visto che il danno è stato rilevato da esperti giurati e poiché voi, spacciandovi per figli di Dio vi arrogate ogni potere su questa Terra, cosicché logicamente anche l’imperatore dovrebbe secondo voi sottostare alla vostra potestà, cosa che è molto probabile non gli sia mai venuta in mente neppure in sogno, e che voi con questa assurda e infame pretesa, vi siete resi colpevoli di lesa maestà contro la sacra persona dell’imperatore, io vi condanno all’ammenda di 20.000 libbre in denaro, delle quali spetta un terzo a Kisjonah e gli altri due terzi all’imperatore; oltre a ciò siete dichiarati decaduti dal diritto di possesso su tutto quanto fu da voi sequestrato ed asportato!

[GVG 11] Però a me è venuta in mente una cosa; e cioè che non più di un mese fa è pervenuta a me, come pure a tutti i tribunali superiori, direttamente da Roma la denuncia che già da mezzo anno sono attesi i denari delle imposte tanto dall’Asia Minore quanto da parte delle località del Ponto. Queste imposte, consistenti in oro ed argento, pietre preziose e perle, dovrebbero già da lungo tempo essere state incassate e spedite a destinazione. A quanto risulta dalla denuncia, dovrebbe trattarsi di 20.000 libbre (112 quintali) d’oro, poi 600.000 libbre (336 quintali) di argento e circa altrettanto valore in pietre preziose e perle!

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