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[RB 1.150.15] Tutte le molte migliaia di ospiti vanno ora avanti. Li seguono i patriarchi e gli apostoli. Davanti a noi va Maria con Giuseppe e l’apostolo Giovanni. Vicino a Me camminano il conte, il francescano, Miklosch, il generale, poi Thomas e Dismas. Dietro a noi camminano Robert con la sua Helena, Becher, Jellinek, Bruno, Bardo, Niklas e le ventiquattro ballerine, le quali portano dietro a Robert le stoviglie ed i contenitori.

[RB 2.154.8] Dice per una volta il conte Bathianyi: “Signore, Tu migliore dei padri, proprio qui vicino si trova una lapide sepolcrale dorata, e precisamente, se leggo bene, con un’epigrafe molto mistica:

[RB 2.154.11] Rispondo Io: “Mio caro Ludwig, ti posso accordare molto volentieri questo piacere! Va dietro il monumento sepolcrale, là troverai un’apertura rotonda, guarda dentro e sarai subito in chiaro!”. – Il conte Ludwig Bathianyi si reca subito dietro il sepolcro e scopre l’apertura. Si china e guarda dentro con decisione. Dopo breve tempo parla pieno di stupore su ciò che vede: “Oh, ma questo è stupefacente al massimo grado! Un sudicio scimmione della specie più grossa, addobbato completamente con piume di pavone scompigliate, sta andando su e giù per una sala, si mette spesso un dito sul naso e poi sulla fronte molto bassa, stropicciandosela un po’ filosoficamente. E là su un divano sono rannicchiate sei o sette scimmie un po’ più piccole, probabilmente femmine, e si sussurrano reciprocamente qualcosa all’orecchio. Ora però parla il grosso scimmione con voce stridula: ‘Sì, sì, russi e turchi non sono adatti l’uno per l’altro! Il boemo li ha già in scacco. Poi arrivano gli inglesi e i francesi e mostreranno ai russi quanto è lontana l’Europa dalla Siberia! E la cara Austria diventa uno strofinaccio ed alla fine dovrà ballare come lo vogliono gli altri. Ahahahahaha, ora va proprio come ho sempre sperato! O voi poveri tedeschi, voi stupidi slavi, voi asini di italiani e voi buoi ungheresi! Vi sta proprio bene che voi tutti quanti diventate inglesi, francesi e turchi! Voi, infatti, avete operato così e l’avete voluto così! O voi bestie principali! Al parlamento non vi siete messi d’accordo, ma al patibolo della miseria e disperazione generale vi potrete poi riconciliare! Ora vi sta proprio bene, voi bestie di italiani, tedeschi, ungheresi e slavi! Ahahahah! A me non importa più nulla, io, infatti, sono sistemato. Però impazzisco completamente di gioia che adesso succede proprio come me lo sono spesso immaginato sulla Terra!’”.

[RB 2.156.8] Il francescano vorrebbe aggiungere volentieri ancora qualcosa a queste Mie parole. Ma il generale, che con Dismas ed il monaco trasfigurato Thomas si trova più vicino di tutti al francescano, gli mette subito la mano sulla bocca e non dice altro che: “Il Signore Iddio Padre ha comandato ora di stare zitto, e questo significa obbedire! Capito?”.

[RB 2.160.11] Dico Io: “Ora puoi già rimanere nuovamente qui presso Ludwig ed il suo amico! Nel frattempo però discuti con il tuo collega Thomas ed il suo amico Dismas, i quali espelleranno da te il rimanente diabolico”.

[RB 2.164.13] Ora do ai due il segnale convenuto, e Pietro dice a Cado: “Visto che noi due abbiamo costatato a sufficienza che non vuoi lasciarti istruire da noi per i Cieli di Dio, allora va via da qui, e fa quello che ti pare e piace! Questo, infatti, lo vuole anche il tuo Dio e nostro Dio Gesù Zebaoth! D’ora in poi Iddio da te non invierà più alcun messaggero. Noi due siamo stati gli ultimi!”. – Dopo queste parole i due diventano invisibili per lui, mentre egli stesso rimane visibile a tutti i presenti e rimangono percettibili anche tutte le sue parole e i suoi pensieri.

[RB 2.165.3] A queste parole Ludwig Bathianyi fa la seguente osservazione a Dismas, al monaco Thomas e al generale: “Ebbene, questa è una lodevole accoglienza! Anche il re-capo sembra essere un tipo forte, Cado, infatti, non riesce a svincolarsi dagli artigli del capo, nonostante tutti i suoi sforzi. Ora arrivano anche i suoi complici, e – o maledizione! – no, questo veramente manca all’orecchio e alla vista dello spirito più intrepido! Ora lo avvolgono con corde roventi come il ragno avvolge con la sua bava filante una mosca. Cado emette fumo da tutte le parti e invoca con le sue grida miserabilmente aiuto. O Signore, questo è orribile! Ecco, guardate come lo trascinano davanti a loro e lo colpiscono! E là, nelle tenebre più profonde, vedo un trono come di rovente metallo bianco. Verso questo trono trascinano sempre più violentemente il commiserevole Cado. Che cosa accadrà? È forse questo il promesso bagno di vapore? O Signore, Ti prego, perdona i miei peccati! Questo però è troppo! Lo mettono di filato sul trono, dal quale si alzano da tutte le parti fiamme altissime. E per di più viene legato con catene roventi. – Oh, queste raccapriccianti grida di dolore dell’incatenato Cado! Signore, vuoi concedermi tanto potere affinché io possa andare e liberarlo? – E da lì ne arrivano ancora altri con lance roventi e cominciano a trafiggerlo da tutte le parti! Da ogni ferita fuoriesce un’orribile rovente massa fumante! Signore, Ti prego, dammi potere e lasciami andare a liberare questo vero diavolo poverissimo!”.

[RB 2.165.5] Continua Bathianyi: “Signore con questo sono già soddisfatto in massima misura e anche tutti gli altri qui. Anche la carissima Helena sembra averne già abbastanza!”. – Risponde Helena sconvolta: “Più che abbastanza! Questo, infatti, è orribile, troppo orribile!”.

[RB 2.166.1] Anche il francescano Cyprian con il conte Bathianyi e il suo amico Miklosch si avvicina di più a Me e volgono i loro occhi in modo penetrante sul luogo del terrore. Dopo un po’ comincia a parlare senza essere invitato: “O tu terribile accidente! Cado, spinto da inconcepibile dolore, strappa ora tutte le catene come fossero fragile ragnatela. Si precipita sui suoi carnefici come una tigre furibonda e riduce in pezzettini tutti coloro che riesce ad afferrare! Sul pavimento, che sembra incandescente, i pezzi si contorcono e saltellano intorno come pezzi di un serpente troncato! Egli frantuma in polvere il trono ardente! Le lance vengono distrutte e ora si precipita sul suo capo terreno, il quale si mette in difesa e grida, con orribile voce, al furente Cado:

[RB 2.169.5] Cyprian sta molto attento a tutto ciò che deriva dalle mosse delle schiere infernali. – Miklosch e il conte Bathianyi però dicono all’unisono: “Signore, troppo grande è la Tua Longanimità e Pazienza, visto che riesci a guardare tale movimento con la Tua mansuetissima serenità! Se dipendesse da noi, tratteremmo questa plebaglia con una severità tutta diversa. No, una simile sfacciataggine, volersi opporre a Te, anzi, se fosse possibile, distruggerTi completamente! No, questa è una cattiveria troppo infernale! Già un pensiero simile meriterebbe un castigo eterno!”

[RB 2.172.8] Solo adesso Minerva comincia ad avanzare e si dirige proprio verso Cado, il quale si è quasi irrigidito dal terrore. Costui però si procura dei sassi e, a quanto vedo, li segna, in parte col nome di ‘Jehova’, in parte col Tuo Nome ‘Gesù di Nazareth’. Egli ha un aspetto disperatamente infuriato e già da lontano minaccia Minerva che si avvicina.

[RB 2.181.1] Ora parla il conte Bathianyi, al quale questa scena comincia ad annoiare: “Amico Miklosch, tu sei veramente un magnifico relatore di quanto vedi, ed è oltremodo interessante ascoltarti. Ma questa storia tra Cado e la cosiddetta Minerva, che sarebbe meglio chiamarla Lucifera o Satana, diventa un po’ noiosa. Ammiro soltanto l’immensa pazienza del Signore, come anche quella dei patriarchi, profeti e apostoli! Essi osservano la scena, diventata molto uniforme, come se si trattasse di qualcosa di immensamente importante! Per me tutta questa storia comincia sempre più ad assumere l’aspetto di un assai insipido romanzetto, che può continuare un’intera eternità. – Cado merita veramente ogni rispetto! Minerva però è una bella carogna che può trasformarsi in ogni figura, forma ed elemento e con ciò sempre inafferrabile. Qui e là, è vero, dà l’impressione di essere timida, ma non fa trasparire nulla del suo piano più intimo, più nascosto. Oh, questa è una canaglia! – Fa’ bene attenzione, amico Miklosch! Vedrai se non ho ragione!”.

[RB 2.181.2] Dice Miklosch: “Lasciamo ora tutto al Signore! Io penso che alla fine tutto andrà bene”. – Ribatte Bathianyi: “Sì, lo penso anch’io. Alla fine tutto andrà bene! Ma quando verrà questa fine?! Noi sicuramente la vedremo, perché vivremo in eterno. A noi altri però è da perdonare se in quest’evidente mascalzonata della bella Minerva s’incappa per forza nell’idea che questa storia tra Cado e lei difficilmente possa giungere a una fine”.

[RB 2.181.3] Dice Miklosch “Sai fratello, per quanto mi riguarda, in fondo questo m’interessa poco. Del resto questa faccenda m’interessa in maniera straordinaria perché sicuramente non è una storia di tutti i giorni! Due spiriti ultra scaltrissimi dell’Inferno si prendono per i capelli, e presto si vedrà chi di loro avrà la meglio. Io in ogni caso sto sempre dalla parte di Cado”. – Risponde Bathianyi: “Anch’io! Poiché se pur ci sarà una fine, speriamo che vinca il buon risultato. Ora la storia è ancora disperatamente in bilico! Adesso però guarda nuovamente e raccontaci ancora che cosa succede”.

[RB 2.183.1] Miklosch continua nella sua relazione: “Ora Minerva indossa veramente la veste. O perbacco, questo è troppo! No, è insostenibile quest’inconcepibile bellezza! Signore e Padre Gesù, abbi pietà di me, povero peccatore! Signore, o muoio o divento matto se dovrò guardare anche solo per alcuni secondi ancora questa bellezza troppo grande! Come possono sostenere Cado e gli altri due, Robert-Uraniel e Sahariel, una tale vicinanza senza perdere la loro vita, è per me un mistero! Ai due appena menzionati in ogni modo gli occhi traboccano di lacrime per tanto splendore e bellezza. Ma come Cado possa resistere così a lungo nelle sue vicinanze, questo lo comprenda chi può! Fratello Bathianyi! Vieni e sostituiscimi per un po’, poiché veramente io non riesco a sopportarlo!”.

[RB 2.183.2] Risponde Bathianyi: “Amico Miklosch, questo non è possibile! Ho soltanto dato un paio di fugaci occhiate e sono già stremato. Che sarebbe di me se guardassi ancora di più? Ti ringrazio, amico carissimo, per questa tua proposta! Provvedi soltanto tu a questo gradevole servizio, io mi accontenterò delle tue parole”.

[RB 2.186.9] Interviene il conte Bathianyi: “Amici, da questa vecchia prostituta non c’è da aspettarsi più nessun miglioramento! Una triplice corona nel cuore e nella testa, e in più un miglioramento attraverso l’umiltà! Ho sentito tutto ciò che prima Cado e ora tutti e tre hanno discusso con questa primadonna infernale. Che cosa hanno ottenuto con lei?! Certo, ha indossato la sfolgorante veste, questo perché accresce il suo orgoglio e la sua ambiziosa vanità. Ma a qualcosa che ha in qualche modo un debolissimo odore di umiliazione, i tre non la indurranno mai! Io penso che si dovrebbe cacciare per sempre questa carogna chi sa dove e non occuparsene più ulteriormente, perché costei non migliorerà mai più in eterno”.

[RB 2.186.11] Dice il conte Bathianyi “Si, hai proprio ragione! I paesi più belli della Terra sono abitati di solito da uomini cattivissimi e dagli animali più feroci e la malerba vi cresce immensamente. Nei palazzi dimorano di solito gli uomini esteriormente più belli; ma di quali spiriti sono essi la maggior parte figli? Ciò che esteriormente splende troppo, è per lo più parte del diavolo!”.

[RB 2.186.13] Dice Bathianyi: “Sì, certe volte vi è qualcosa di vero, ma veramente non sempre. Poiché esistono anche certi uomini che si sono meritate le loro decorazioni nel modo più onorevole. Decorazioni al merito, i cui possessori sono uomini onesti e quindi hanno ricevuto anche per via assai onesta le decorazioni onorifiche. E così non è da supporre che sotto ogni petto fregiato con medaglie sia di casa una cattiva coscienza o addirittura nessuna!”.

[RB 2.186.15] Risponde Bathianyi un po’ irritato: “Sì, e ancora una volta sì! Hai ragione, ma non per questo ho torto io. S’intende da sé che senza amore non ci può essere giustizia e senza giustizia non ci può neanche essere vero amore!”.

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