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Il Sole spirituale

[2.1.12] Il priore dice: "O Signore e amorosissimo santo Padre! Se mi sono sbagliato, allora io, in verità, non posso pensare ad altro se non che Tu eri presente nel Tuo santo Spirito quando predicavo al popolo nel Tuo Nome, e pronunciavo la Tua Parola con la mia bocca e con la mia lingua; infatti, la Tua Parola è, sicuramente, la Tua più pura dimora secondo la testimonianza di Giovanni!".

[2.1.13] Il Signore dice: "Mio caro figlio, fratello ed amico! Guarda questi splendidi palazzi! Vedi, essi sono pieni di luminosità, di Luce e di Vita provenienti da Me! Però, proprio come Io non sono in casa Mia in tali palazzi nella Mia Essenzialità originaria, così tu non Mi hai portato con la tua bocca e con la tua lingua. Ma tu hai visto che in tutti questi posti non sono a casa nelle Mia Essenza originaria; dunque ci sarà qualche problema col tuo portare. Ne deriva, perciò, che tu non Mi hai portato né nelle tue mani né sulle tue braccia: nelle tue mani, come amico e successore dei Miei primi discepoli; sulle tue braccia, come fratello, quale annunciatore e proclamatore della Mia Parola. Tu puoi, anche in questo caso, esprimerti una volta ancora più chiaramente sul come, quando e dove".

[2.1.14] Il priore dice: "O Signore e amorosissimo santo Padre! Io intuisco qualcosa di più grande e quasi quasi non oso pronunciarlo. Non si tratterebbe eventualmente di quando io da ragazzo Ti amavo tanto profondamente nel mio cuore che spesso, per la forza di tale Amore, scoppiavo in lacrime; oppure di quando, nella mia carica, altrettanto segretamente sentivo un Amore tanto potente per Te che, non di rado, per vera estasi mi faceva ammalare; oppure forse in quei momenti in cui, alla vista dei miei poveri fratelli, mi commuovevo fino alle lacrime, e correvo in loro aiuto, per quanto mi era possibile, anche con la Tua Grazia? Se io Ti ho portato una volta, quando mi trovavo in uno di tali momenti, tuttavia io non saprei quale potrebbe essere, fra tutti, quello in cui Tu, o santo Padre, Ti sei tanto profondamente abbassato da lasciarTi portare da me".

[2.1.15] Il Signore dice: "Mio caro figlio, fratello e amico! Guarda laggiù, le piccole casette del Mattino; come là, così qui. Dove tu afferri, afferri nel luogo giusto; e vedi, qui c'è il come, il quando ed il dove, riuniti in Uno. Come Mi portavi tu? Vedi, sempre nel tuo Amore per Me! Quando Mi portavi tu? Vedi, sempre nel tuo Amore per Me! Dove Mi portavi tu? Vedi, ovunque e sempre nel tuo Amore per Me; cioè, tu Mi portavi sempre nel tuo cuore!

[2.1.16] Chi, però, Mi porta nel cuore, mi porta pure nelle sue mani e sulle sue braccia; e come nelle mani e sulle braccia non c'è forza portante se essa prima non proviene dal cuore, così nessuno può portarMi sulle sue braccia e nelle sue mani, se prima non Mi porta nel cuore. Dunque, con ciò il "forse" è svelato dinanzi a te, poiché incerto era in te tanto il come, che il quando ed il dove tu Mi avevi portato.

[2.1.17] Ora però il come, il quando ed il dove sono stati fusi in Uno, e, dall'amico e dal fratello è sorto un figlio. Perciò Io non ti dico: «Amico, fratello e figlio Mio», ma ti dico solo: «Mio caro figlio colmo d'Amore, seguiMi su quella altura fino alle case; là Noi vivremo insieme sotto lo stesso tetto e opereremo eternamente. Amen!".

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