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La mosca

[5.1] Durante una calda giornata estiva, voi avrete già più d'una volta fatto l'esperienza che, particolarmente in certi pomeriggi dominati da un'afa opprimente, l'uomo stanco si sente non di rado portato a lasciarsi vincere da una dolce sonnolenza. Chi si trova ancora nel pieno della gioventù, può facilmente sbarazzarsene con vari mezzi, come sarebbe ad esempio in special modo il moto, od altre occupazioni e distrazioni, le quali tengono la persona giovane sveglia così che il sonno non può tanto facilmente sopraffarla.

[5.2] Ma ben differente è la cosa con persone di età già molto avanzata, le cui membra abbiano già molto lavorato, e che per conseguenza sono divenute più rigide, più stanche e sonnolenti. Se in una tale giornata l'aria che le circonda manca dell'elemento vitale di cui esse hanno bisogno, allora subentra ben presto lo stato di sonnolenza, e tali persone non sono più in grado di reggersi in piedi. Ma, affinché possiate rilevare pienamente ciò che c'è di nocivo in questo sonno, è prima opportuno soffermarsi sul sonno naturale dell'uomo.

[5.3] Perchè dunque la tendenza al sonno si manifesta nell'uomo in modo naturale nelle ore della notte - e non anche durante il giorno? La causa è del tutto naturale, ma siccome ben pochi hanno finora riconosciuto quale è l'ambito della sfera naturale, così anche il perchè del sonno naturale è sconosciuto alla maggior parte degli uomini.

[5.4] Ed ora fate attenzione: quando la luce del Sole, quale parte polare positiva della vita naturale, non profonde più i suoi raggi su l'una o l'altra metà della Terra, allora anche la polarità sulla Terra s'inverte, e precisamente in modo che, non appena da una parte qualsiasi della Terra il Sole è tramontato, questa parte incomincia subito ad assumere un carattere polare negativo, e così avanti alternativamente.

[5.5] Ma il polo negativo della vita corrisponde perfettamente a quello negativo della Terra, e come quest'ultimo in sé e per se stesso contrasta alla naturale attività vitale, così del pari agisce il polo corrispondente nell'uomo, distruggendo in lui sempre più l'elettricità positiva, e sempre più spegnendo in lui l'attività vitale esteriore. In tali condizioni sono appunto le parti tenui e mobili del corpo, ad esempio le palpebre, le prime a provare questa rilassatezza, ed a rifiutare perciò di mantenersi aperte; ma ben presto dopo di queste, si abbandonano al medesimo stato di rilassatezza anche tutte le altre parti del corpo, il quale stato costituisce infine il sonno naturale notturno nell'uomo. Quando poi nuovamente s'avvicina il mattino ed il Sole sta sorgendo, allora s'accresce, ovvero si rafforza, sempre più la polarità positiva, così che l'uomo sempre più si risveglia, o con altre parole il suo sonno va indebolendosi; ed il graduale decrescimento della polarità negativa cui fa riscontro il proporzionale accrescimento di quella positiva, durano fino a tanto che l'uomo si risveglia completamente.

[5.6] Ora si tratta di vedere soltanto in quale rapporto stia il sonno naturale notturno con il sonno diurno di cui abbiamo parlato prima. Chiarito che sia anche questo, potremo dire di essere pressoché arrivati al punto che ci eravamo proposti.

[5.7] Questo sonno diurno si trova in opposizione perfetta al sonno naturale (notturno), perchè esso non deriva da una deficienza graduale dell'elettricità positiva, bensì soltanto dalla sovrabbondanza della medesima, e sovrabbondanza per la ragione che un corpo meno attivo non è più in grado di consumare tutta l'elettricità assorbita, o detto meglio, di compensarla con la corrispondente quantità di elettricità negativa.

[5.8] Se, quindi, il positivo comincia a diventare preponderante, anche il negativo comincia a decrescere nella stessa proporzione. Ma qual è la conseguenza? Questa è cosa molto facile a comprendersi.

[5.9] Osservate come due uomini di forza differente lottano fra di loro; quanto più si affievoliscono le forze del più debole, tanto maggiore sopravvento prende il più robusto sul primo. Ma allorquando il debole è completamente vinto, allora è finita anche la forza del più robusto, poiché non vi è più nulla su cui egli possa esercitare le sue forze preponderanti, e così dunque ogni forza cessa di essere una forza, se essa non trova più nessuna controforza che le dia occasione di manifestarsi.

[5.10] E vedete, Miei cari figlioli, proprio così succede anche con l'uomo, quando egli nelle ore diurne viene colto dal sonno, beninteso in una giornata d'estate afosa, e satura di elettricità. Ma che cosa dunque c'entrano qui di nuovo le nostre mosche?

[5.11] Ed ecco che qui verrà ben presto alla luce un importantissimo scopo secondario di questo piccolo insetto, che è di grande utilità, e precisamente uno dei due, di cui è già stata fatta ieri menzione!

[5.12] Vedete, questi insettucci ronzano, volteggiano e zampettano con tutta cura intorno e sopra a un tale dormiente diurno, ed assorbono mediante le loro zampette e gli altri loro peluzzi ed aculei l'elettricità positiva in eccesso. Con ciò viene evitato l'accumularsi di quest'ultima, nonché il conseguente pericolo che l'elettricità negativa ne possa venir interamente sopraffatta; in tal modo dunque all'uomo dormiente può venir conservata la sua vita naturale.

[5.13] Ma, se, invece, non fosse il caso che tali ignorati regolatori avessero da mantenere con tutta attività il maggior possibile equilibrio in questa sostanza vitale naturale, allora anche la vita naturale sarebbe bell'è spacciata nel medesimo istante in cui l'elettricità positiva avesse vinto completamente la negativa.

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