Lettera di Paolo Apostolo alla Comunità di Laodicea |
[2.1] Fate, quindi, in modo di non aver più scrupoli in avvenire a causa di chicchessia, né a motivo di vescovo o sacerdote non chiamato (cioè da Dio), né di giorni festivi, e nemmeno di sabati che venivano festeggiati da antichi tempi, né infine di noviluni, [2.2] nemmeno a causa di un tempio, né di cerimonie di sacrificio, ne di abiti ornati e tanto meno ancora di cibi e bevande! [2.3] Nel mangiare e nel bere siate misurati; ciò è bene per lo spirito, per l'anima e per il corpo, ed è gradito al Signore; [2.4] ma se qualcuno dice, insegna e pretende: "Non si deve mangiare questo o quel cibo, perché secondo Mosè esso è impuro!", [2.5] allora io rispondo: "Mosè ed i profeti hanno trovato adempimento e liberazione in Cristo; a noi però il Signore non ha proibito alcun cibo, poiché Egli Stesso mangiò e bevette con peccatori e pubblicani, ed ha esclamato: [2.6] "Ciò che tu mangi, non ti contamina; ma ciò che esce dal tuo cuore, come: discorsi maligni, perfidi desideri, cupidigia, invidia, uccisione, ira, ghiottoneria ed intemperanza, meretricio, adulterio e consimili -, questo è ciò che contamina l'uomo in ogni tempo!". [2.7] Ma giacché noi abbiamo tale Evangelo da Lui Stesso, Unico Signore di tutte le magnificenze, quanto mai stolti dovremmo essere, se ci facessimo porre di nostra propria volontà l'antico e duro giogo al collo? [2.8] Qual significato dovrebbe più avere ormai quell'ombra, che in Mosè fu, è vero, di profetico annuncio per quanto poi accadde dinanzi agli occhi nostri, per noi, che con Cristo ed in Cristo siamo divenuti un corpo solo? [2.9] Io, però, vi esorto, e vi scongiuro persino: non lasciatevi prefiggere la meta da chiunque, che, in seguito ad arbitraria elezione, avanzi impettito in tutta apparente umiltà e pieno della spiritualità degli angeli del Cielo, delle quali cose egli però non ha mai visto né udito nulla, ma che perciò sia tronfio della sua causa meramente nel senso suo carnale, [2.10] e non si attenga al capo, dal quale l'intero corpo riceve potenza d'azione per mezzo delle membra, delle giunture e delle articolazioni, nonché mantiene ed unisce queste vicendevolmente, e così assurge poi ad una grandezza divina, [2.11] bensì soltanto al suo senso, che è in sé pieno d'immondizia e di fango, pieno d'egoismo, d'inganno e di menzogna, pieno d'ambizione, di cupidigia e d'invidia! [2.12] E così è precisamente di colui che vuol imporsi a voi come se egli fosse stato chiamato dal Signore o da me e poi da voi eletto! [2.13] Io però dico qui a voi tutti: "Questi ha in sé lo spirito del demonio e s'aggira fra voi quale un lupo nella pelle dell'agnello, e come un leone affamato e ruggente che si studia con tutto zelo di divorarvi!". [2.14] Perciò scacciatelo subito dal suo posto e volgetevi nuovamente a Ninfà, la cui casa tutta è una vera Comunità di Cristo! [2.15] Poiché con Cristo voi tutti siete morti per il mondo e per le sue dottrine; per qual motivo vorreste dunque rendervi ora nuovamente schiavi di dottrine mondane, come se voi viveste ancora nel mondo? [2.16] Ma la casa dell'amato mio fratello Ninfà è rimasta fedele nella sua libertà come io gliela diedi in Cristo, il Signore dall'eternità. [2.17] Ninfà ha riconosciuto il lupo, come io l'ho riconosciuto mediante lo Spirito di Dio che è in me e che in ogni tempo spinge, m'attrae e m'istruisce nelle diverse cose dell'unica vera sapienza presso Dio, del pari come avviene al fratello Ninfà. [2.18] Perciò vi esorto ora anche, con la forza d'ogni più giusto zelo in Cristo il Signore, che vi rechiate senz'altro da Ninfà e che formiate nuovamente una Comunità con la casa di lui, [2.19] e non prestate ascolto a coloro che, con aria d'ipocrita pietà, dicono: "Non toccate questo, non assaggiate quello, non prendete questo e non fate questo e quello!", cose queste tutte che svaniscono ognora sotto le mani e che in sé altro non sono che vana dottrina umana; [2.20] bensì ascoltate quanto io vi dico tramite lo Spirito di Cristo, che è in me, affinché possiate divenire nuovamente liberi ed ereditare veramente ed in modo vivo, con Gesù Cristo, il Regno di Dio in voi! [2.21] O fratelli, pensate qual è il giovamento che vi possono portare coloro che hanno l'apparenza della sapienza ed una spiritualità ed umiltà ipocrita e simulata, da essi medesimi assunte, [2.22] e coloro che dicono: "Se tu guardi una donna, hai peccato; se mangi cibi impuri, proibiti da Mosè, ti sei contaminato per tutto il giorno; e se tu tocchi un pagano, e scambi con lui più di tre parole, devi render ciò noto al sacerdote del tempio, affinché egli ti purifichi dinanzi a Dio!", [2.23] nel loro interno però sono pieni di brutture, di cupidigia e di meretricio, ed esercitano segreto commercio con tutti i pagani, ed impiegano tutte le loro forze allo scopo di non guastare la segreta amicizia che hanno con loro!". [2.24] Ma io vi dico: "Il corpo ha i propri bisogni, al pari dello spirito; perché esso ha le sue necessità e le sue esigenze". Per conseguenza dovete anche dare allo stesso, nella giusta misura, ciò che Dio gli ha destinato, e voi dovete mangiare ciò che vien portato al mercato, poiché il corpo ha bisogno di cure, come lo spirito ha bisogno della sua libertà. Perciò siate liberi e non schiavi degli stolti ciechi del mondo! [2.25] Di cosa può dunque mai vantarsi colui che ha digiunato nel suo stomaco, ma che ha riempito il suo cuore d'ogni sorta di perversi pensieri, desideri e brame? [2.26] Non sarebbe ben più saggia cosa digiunare nel cuore, anziché nello stomaco? Come mai potete voi essere tanto stolti da farvi dare ad intendere che al Signore riesce cosa più gradita se taluno mangia un pesce condito con l'olio, anziché dell'altra carne d'animali di sangue caldo, condita col suo proprio grasso invece che con l'olio? [2.27] Io però vi dico: "Mangiate nella giusta misura, in ogni tempo, ciò che vi piace e ciò che conviene alla salute del vostro corpo, e bevete vino annacquato, come io stesso faccio purché ne possa avere, e non fatevi scrupolo di ciò, così agirete bene anche in questo riguardo! [2.28] Perché il Signore non si compiace del digiuno dello stomaco, bensì di quello del cuore; nel cuore dunque digiunate giorno e notte, e in tal modo digiunerete in spirito ed in verità! [2.29] Se digiunaste secondo le ipocrite dottrine di chi dinanzi a voi si comporta come se stesse con un solo piede ancora in terra, e con tutto il resto del corpo già nel Cielo, allora voi digiunereste alla foggia dei pagani, i quali nei loro giorni di digiuno mangiano le squisite leccornie, e ne divengono poi più bramosi che nei giorni comuni, quando prendono il solito cibo. [2.30] Ma essendo voi risuscitati ora con Cristo, cosa vi importa mai di ciò che accade qui giù nel mondo e perché procurate di soddisfare i precetti mondani, che altro non sono che opera d'uomo? [2.31] Cercate ciò che sta in Alto, dove Cristo siede alla destra del Padre; ciò vi converrà meglio che non tutte le pazzie del mondo, prive di qualsiasi valore! [2.32] Voi siete stati ridestati nello spirito e risuscitati con Cristo, quindi provenite dall'Alto, non già dal basso; cercate, dunque, quanto sta nell'Alto, e non già quanto è qui giù sulla Terra! [2.33] Poiché voi siete morti per il mondo, e la vostra vita è celata con Cristo in Dio. [2.34] E quando Cristo, che ora è la vostra vita, si rivelerà, allora voi pure sarete rivelati con Lui nella gloria! [2.35] Uccidete perciò di nuovo il vostro mondo, che in molte membra si trova su questa terra, come nelle membra del vostro corpo, con le quali vi siete dati e di nuovo vorreste darvi alla fornicazione, alle impurità, alle oscenità, alla concupiscenza, all'avidità, all'invidia ed alla cupidigia; cose tutte nelle quali è consistita sempre la vera idolatria dei pagani. [2.36] E rifuggite soprattutto dalla menzogna, perché essa è la più prossima discendente di Satana! Spogliatevi dell'uomo vecchio e vestitevi del nuovo in Cristo, che viene rinnovato per la conoscenza di Lui, e ciò secondo l'immagine di Colui che Lo ha creato!". |
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