Lettera di Paolo Apostolo alla Comunità di Laodicea |
[1.35] ma per il cieco il mondo intero con le sue cerimonie non esiste più, come pure l'antico servizio del tempio e tutti gli abiti ornati! [1.36] Resta quindi verità eterna che il Signore non mi ha chiamato per stabilire nuove cerimonie, bensì per raddrizzare i cuori, intorno ai quali Satana già da migliaia d'anni ha forgiato il ferro delle sue dure catene, [1.37] e per predicare ad ognuno la libertà dello spirito, la pace dell'anima, e per spezzare con ciò in Cristo il Signore gli antichi duri lacci della morte. [1.38] A che giova però a me ed a voi la mia dottrina, a che l'Evangelo di Dio, se voi liberi volete far ritorno alla morte antica? [1.39] Io però vi esorto per amor della vostra vita eterna: abbandonate tutto quello che l'antica schiavitù di Babele lasciò in duro retaggio agli Ebrei tutti! [1.40] Vedete, il Signore ha distrutto Babele, la grande meretrice del mondo, perché essa diede la morte a molti popoli! Ma cosa guadagnerete voi, se vorrete convertire Laodicea in una nuova Babele? Tralasciate, dunque, di far ciò che potrebbe di nuovo ricondurre l'abominio della desolazione profetizzata da Daniele allorché si trovava nel Luogo santo! [1.41] Cristo, però, vi ha dato la vita quando giacevate morti nei vostri peccati e nel prepuzio della vostra carne ed ha perdonato tutti i peccati che voi avete commesso in ogni momento nel tempio. [1.42] Egli distrusse il manoscritto di sangue che stava contro noi tutti - il quale è sorto dalle dottrine del mondo, e i nostri nomi erano con questo scritto registrati nel Libro del mondo, nel libro del Giudizio, e nel libro della morte, - affiggendolo alla Croce! [1.43] Perché volete voi dunque strappar nuovamente questo scritto a caratteri di sangue, distrutto da Dio Stesso, e che fu affisso alla croce del Giudizio, dell'ignominia, della maledizione e della morte, e perché volete scambiare i vostri nuovi nomi in Cristo con i vecchi, che erano stati scritti col sangue nel libro del Giudizio? [1.44] O voi ciechi e colmi di ogni stoltezza! Voi, in Cristo, siete divenuti liberi, e volete or nuovamente rendervi schiavi e servi del peccato, del Giudizio e della morte! Non avete voi dunque udito che maledetto è colui che vien crocifisso? [1.45] Ma Cristo ha preso su di sé la vostra vergogna, la vostra ignominia, il vostro peccato, la vostra condanna e la vostra morte, e si lasciò inchiodare per voi sulla croce come un maledetto, al fine di ottenere per voi tutti la piena libertà innanzi a Dio; ed, affinché voi poteste seguire il sentiero dell'onore, Egli ha preso con Sé sulla croce tutta la vostra vergogna ed ignominia! [1.46] Chi mai vi ha tratti in inganno, voi che siete risuscitati in Cristo, che volete or nuovamente darvi alla morte? [1.47] A che cosa devo io mai paragonarvi, che possa colpirvi, come una freccia ben lanciata che colpisce il bersaglio? Sì, voi rassomigliate ad una meretrice dalla carne ardente, che abita in una città e che tuttavia sia figlia di onesta famiglia! [1.48] Ascoltatemi e scolpitevelo ben in mente! A che serve alla meretrice la sua buona discendenza, se la sua carne è tuttavia più libidinosa del grasso di un ben nutrito capro espiatorio? [1.49] Non correrà essa da un punto all'altro della sua stanza nell'ardor della sua carne, e non si sporgerà essa sino alla cintola, ora da una ed ora dall'altra finestra, lanciando sguardi da tutte le parti, se mai scorgesse colui che fosse atto a calmare le lussuriose ed ardenti brame della sua carne? [1.50] E una volta scorto, essa gli dimostrerà col ardor degli occhi il suo desiderio, ed essa peccherà nella sua concupiscenza con lui dieci volte più di una meretrice volgare col suo amante sul letto della vergogna. [1.51] Vedete, o voi di Laodicea, questa è la vostra immagine! Ma sapete voi, ciò che farà colui che avesse voluto onestamente aspirare a divenire lo sposo di una tale donna, dopo che egli, passando davanti alla sua casa, avrà scoperto la sua vergognosa libidine? [1.52] Egli la scaccerà subito dal suo cuore e dalle sue labbra, e non la guarderà mai più in avvenire, neanche se essa dovesse cadere nella più grande miseria! [1.53] Altrettanto farà il Signore con voi; poiché Egli vi ha eretto un nuovo tempio vivo nel vostro cuore, dove dovrete attenderLo; voi però disprezzate il tempio, questo sacro ambiente, e correte puramente per mondana libidine alle finestre della condanna, e volete fornicare col mondo, per amore dell'oro, dell'alta considerazione e dell'avidità di dominio; cose queste tutte cui avidamente aspirate! [1.54] Io però vi dico: "Il Signore si ritrarrà, e vi abbandonerà interamente alla vostra lussuria, all'antico giudizio ed all'antica morte, se voi subito non vi convertite e non rinunciate interamente al clero da voi stessi eletto, al vostro tempio, ai vostri giorni festivi ed ai vostri abiti ornati; poiché tutto ciò è in abominio presso Dio, come in abominio presso Lui è la femmina ardente di lussuria, che nel suo cuore è peggiore di dieci meretrici di Babele". |
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