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Il Governo della famiglia di Dio

Le solitarie riflessioni di Lamec solo tra tutti i dormienti-morti fino al mattino

La sua vacillante fede in Dio 17 giugno 1843

[3.59.8] Adesso io so quello che farò: pregherò con tutto fervore e fiducia il Signore Dio-Zebaoth perché mi aiuti; anzi voglio pregare fino alla metà della giornata, e non mangerò e non berrò niente prima che il Signore o non mi abbia esaudito e consolato, oppure, che non Si sia deciso a far morire anche me, in aggiunta a questi miei fratelli e sorelle!

[3.59.9] Ecco, diventa sempre più chiaro, al punto che riesco già a distinguere facilmente una per una tutte le case della città!

[3.59.10] Oh, come sarebbe splendido il ridestarsi di questo nuovo giorno, se non dovessi contemplarlo tutto da solo e se questo popolo fosse desto come me ed offrisse al Signore un confortante cantico mattutino di lode in letizia e serenità!

[3.59.11] Io invece, tutto solo in mezzo ai miei fratelli che non si destano, devo contemplare il nuovo ridestarsi della natura con il levare del giorno!

[3.59.12] Oh, come sei doppiamente triste, radioso mattino, ora che io, il solo vivo e desto, devo contemplarti ed ammirarti nel tuo grandioso splendore! Preferirei non vivere, piuttosto che percepire in maniera così dolorosa che soltanto io, tra migliaia di persone, sono ancora costretto a vivere e a percepire!

[3.59.13] Ma che cosa ho mai fatto, perché Enoch e il Signore mi abbiano così completamente abbandonato? Eppure, io non ho fatto altro che adempiere l’espressa Volontà del Signore!

[3.59.14] Ed Egli, il Santo, l’Amorosissimo e il Misericordiosissimo, mi abbandona, impreparato, così all’improvviso!

[3.59.15] Eppure Egli era qui, ed Enoch era pure qui; i miei sono ancora là, e anche quelli che Lui ha portato giù dall’altura, e dormono ugualmente di un sonno mortale!

[3.59.16] Oppure, che essi non ci siano più? Ebbene, bisogna che io vada a vedere da vicino! Infatti tutto quello che si è svolto da ieri mattina sarebbe davvero un po’ troppo per un sogno!’

[3.59.17] E detto questo, Lamec si recò sul posto dove aveva lasciato i suoi, e con suo grandissimo stupore non trovò più nessuno.

[3.59.18] Allora egli si prese il capo tra le mani e gridò: «Per l’amor del Cielo, cosa mai è questo? Dunque, io sono sul serio la vittima pazza di un sogno ingannatore? Forse io sogno ancora? O sono desto? Che cos’è questo stato miserevole della mia vita?

[3.59.19] Di certo io vorrei pregare e bramerei farlo, ma adesso ciò non mi è più possibile! Io sono ormai senza Dio, senza amici, senza fratelli, senza moglie e senza figli, e non mi è rimasto altro che questa misera vita per poter percepire questa tremenda punizione di Dio oppure la vendetta, ancora più tremenda, del serpente!

[3.59.20] Che cosa devo fare ora? Pregare? Ma pregare chi? Colui che mi ha abbandonato, oppure Colui che non esiste? No, questo io non lo farò!

[3.59.21] Io sono ancora Lamec! Appartiene ancora a me la grande città e il paese e il popolo!

[3.59.22] Certamente io volevo essere di tutto cuore un vero servitore del Signore, e a questo scopo Gli ho sacrificato tutto, ma adesso Lui mi ha inferto questo duro colpo ingannandoMi!

[3.59.23] Ma così io non voglio più neanche assolutamente vivere! Mi lascerò morire di fame qui nel tempio, e questo sarà l’ultimo sacrificio che offrirò all’enigmatico Dio!

[3.59.24] E per conto mio sia detto “Amen!”, né alcuna sapienza sarà mai in grado di far cambiare questa mia decisione! E seppur ora il Signore stesso venisse qui, Egli non otterrà più nulla da me!

[3.59.25] Ma tu, popolo morto, continua pure a dormire nella morte, e sii un pasto delle formiche e dei vermi, poiché tra poco lo sarò anch’io! È di certo infinitamente migliore “non essere”, che lasciarsi abbindolare da Dio!

[3.59.26] Siano rese grazie a te, cuore mio, per questo suggerimento, perché ora io respiro di nuovo liberamente! Sì, migliore e più dolce è il sentimento della vendetta, che non una sciocca devozione di fronte a un Dio per il Quale è tanto facile ingannarmi senza alcun motivo!

[3.59.27] E così dunque sia fatto! Io voglio morire e non esistere più su questo Tuo mondo, o Dio infedele! Amen da parte mia, irrevocabilmente! Amen!»

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