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Il Governo della famiglia di Dio

[1.5.1] (Il Signore): Chi ha orecchi per udire, oda, e chi ha occhi per vedere, veda; poiché, vedi, Io voglio svelarvi un grandissimo mistero, affinché possiate vedere come il vostro Padre amorevolissimo e santo, vuole mostrarSi fraternamente a voi, Faccia a faccia, e farvi gioire del Suo aspetto, poiché i figli devono essere introdotti fin dall’eternità nella grande gestione della casa del loro Padre!

[1.5.2] La Divinità era fin dall’eternità la Forza che compenetrava tutta l’infinità dell’infinità, ed era ed è e sarà eternamente l’Infinità stessa. Al centro della Sua profondità Io ero, dall’eternità, l’Amore e la Vita stessa in Essa; ma vedi, Io ero cieco come un embrione nel corpo materno! Tuttavia la Divinità Si piacque nell’Amore e Si strinse comopletamente al Suo Amore. E all’Amore divenne sempre e sempre più caldo nel Suo centro, e masse e masse della Divinità vi si affollarono, e tutte le potenze e le forze si precipitarono su di Esso.

[1.5.3] E vedi, allora sorse un grande rumoreggiare, fremere e infuriare, e l’Amore fu oppresso e premuto da tutte le parti, così che l’Amore tremò fin nell’intimo! E l’Amore percepì tutto ciò, e il rumoreggiare divenne un suono, ma il suono divenne nell’Amore una Parola, e la Parola disse: «Sia Luce!». E allora divampò nel cuore la fiamma dell’Amore che si era acceso, e fu Luce in tutti gli spazi dell’infinità!

[1.5.4] E Dio vide in Sé la grande gloria del Suo Amore, e l’Amore fu rafforzato con la Forza della Divinità, e così la Divinità si unì con l’Amore per sempre, e la Luce scaturì dal Calore.

[1.5.5] E vedi, allora l’Amore vide nella Divinità tutte le glorie, al cui numero non vi è fine, e la Divinità vide come tutto ciò si riversava dall’Amore per passare in Essa, e l’Amore vide nella Divinità i Propri pensieri, e trovò grande compiacenza in essi. Allora l’Amore si accese di nuovo, e le forze della Divinità rumoreggiarono attorno ad Esso, e vedi: “I pensieri dell’Amore erano essi stessi amore, ed erano senza numero”.

[1.5.6] Allora la Divinità vide la propria Gloria, e l’Amore percepì la propria Potenza. E allora, così parlò l’Amore nella Divinità: «Lasciamo che i pensieri della Gloria rimangano stabili (‘fissati’), ed escano, perché diventino liberi, e possano percepirCi e vederCi, come Noi li percepiamo e li vediamo, e come Noi li percepimmo e li vedemmo prima ancora che la Luce illuminasse le loro forme!»

[1.5.7] Allora la Parola trapassò nella Divinità, e la Divinità divenne ovunque, ‘Amore’. E vedi, allora la Divinità, per la prima volta, disse: «Sia fatto!», e da Dio divenne libera una schiera di spiriti, il cui numero non aveva fine, e l’Amore vide Se stesso moltiplicato all’infinito, e vide in maniera perfetta la Sua infinita bellezza.

[1.5.8] Ma tutti gli esseri non erano ancora vivi, e ancora non percepivano e ancora non vedevano, poiché essi erano ancora forme ‘fissate’ nella Divinità fuor dall’Amore.

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