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Il Governo della famiglia di Dio

[1.13.33] E vedi, allora parlò l’eterno Amore con la bocca dell’angelo – come Io parlo ora con la tua bocca impura – e disse ad Abele:

[1.13.34] «Abele, vedi il padre del tuo corpo; aiutalo a sollevarsi! E vedi sua moglie, Eva, la madre del tuo corpo, languire a terra, aiutala a rialzarsi, affinché entrambi e tutti gli altri vengano per mezzo tuo rinvigoriti per la fuga, e il buon Padre santo gioisca di te, mostrando il tuo amore al debole padre del tuo corpo, così come alla tua fragile madre, e così anche a tutti i tuoi fratelli e sorelle, siano essi benedetti o non benedetti; la tua forza infatti li rinvigorirà, e la pienezza della benedizione in te li ristorerà! E così con la mano dell’amore filiale e con la mano della fedeltà fraterna, conducili pure, con ogni pazienza e amore, fino al posto che Io ti indicherò; ed essi, una volta giunti, cadranno tutti a terra esausti!

[1.13.35] Là rimani, e lascia riposare gli affaticati, e là tu raccogliti davanti a Me, affinché Io ti conceda forze in grande pienezza, per rinvigorire i tuoi genitori secondo la misura della loro necessità e capacità di accoglierle, e per ristorare i tuoi fratelli e sorelle secondo il loro bisogno e secondo la loro capacità di accoglierle. E ora fa’ quello che ti ho ordinato, per amore verso di loro e per ubbidienza verso di Me!»

[1.13.36] E vedi, allora il pio Abele fu pervaso da grande pietoso amore, s’inginocchiò e ringraziò Dio dal più profondo del cuore, sciogliendosi in lacrime, e poi, rinvigorito dall’Alto, afferrò le mani dei deboli genitori e fece per grande amore quello che il Signore gli aveva ordinato.

[1.13.37] E quando Adamo vide suo figlio aiutare lui e anche la madre, nonché tutti gli altri, disse allora commosso: «O tu mio caro figlio, che venisti ad aiutarmi in questa nostra grande pena, ricevi dunque anche tutta la mia benedizione, per ringraziamento e per consolazione del tuo debole padre e della tua debole madre!

[1.13.38] E ringrazia tu il Signore, tu che ancora sei degno dell’Amore del Padre santo, al posto mio e di noi tutti che ci siamo resi indegni di pronunciare il Suo Nome santissimo!

[1.13.39] E così fuggiamo dunque secondo la Volontà del Signore!»

[1.13.40] E vedi, allora l’angelo brandì la spada della Giustizia, ed essi fuggirono tutti quanti a passi veloci, giorni e notti continuamente, senza riposo e senza sosta.

[1.13.41] E così giunsero nel già nominato paese, quando il Sole stava al suo culmine e bruciava intensamente; e non un’erba si poteva vedere sul suolo tutt’intorno, neppure a grande distanza, e neanche un albero, né un cespuglio. E vedi, allora Adamo ed Eva e tutti gli altri si accasciarono a terra spossati e completamente esausti, nella polvere cocente, e chiusero gli occhi, oppressi dalla potenza del sonno che li stordiva, e dormirono come svenuti, incatenati dai lacci della debolezza nella privazione della Grazia.

[1.13.42] E vedi, allora l’angelo del Signore, che finora li aveva seguiti visibilmente, si avvicinò ad Abele che stava ritto in pienissima freschezza di potenza e forza dall’Alto, e disse:

[1.13.43] «Abele, vedi, di tutte le offerte che in ogni purezza del tuo animo hai fatto al Signore della Santità, nessuna fu più grande di questa, e nessuna fu a Lui così gradita! Prendi dunque, secondo la Volontà dall’Alto, questa spada della Giustizia dalla mano del tuo fratello dall’Alto – poiché vedi, così noi siamo figli dell’unico e stesso Padre santo – e gestiscila secondo la potenza della Sapienza e secondo la forza dell’Amore per il maggior bene dei tuoi, e fa divampare in essi l’indebolita forza della vita, e rendi di nuovo ardente l’amore per l’Amore del Padre santo, e attizza la fiamma del giusto timore di Dio nei loro cuori! Io però non ti abbandonerò, ma resterò invisibilmente, e quando tu vuoi anche visibilmente, al tuo fraterno fianco con grande amore, sempre pronto a servirti nella Volontà del Signore.

[1.13.44] Poiché vedi, la consegna della spada significa la tua pienissima libertà come la mia, e così la Volontà del Signore è diventata la tua, e ti ha posto al di sopra di ogni Legge, e ti ha dato in proprietà i Comandamenti, e ora tu sei, come me, un figlio immortale dell’Amore del Padre santo nel puro regno di luce dei liberi spiriti!

[1.13.45] E ora fa’ ai tuoi genitori e ai fratelli del corpo secondo il tuo amore e la tua sapienza!».

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