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Il Governo della famiglia di Dio

[1.1.7] Colui in cui l’occhio del corpo è cieco, a costui sta ancora aperta la vista dello spirito; ma chi diventa cieco nello spirito, costui rimane cieco eternamente!

[1.1.8] Ai giocatori puoi dire che essi giocando perdono per prima cosa la loro vita, e poi tutto ciò che fu dato loro per questa stessa vita. Il gioco infatti è una fonte piena di velenoso sudiciume; i giocatori però credono che sia una fonte d’oro nascosta. Perciò essi frugano giornalmente in questa immondizia, assimilano nelle narici l’alito pestilenziale, si avvelenano fin nelle più intime fibre e, al posto del presunto oro, trovano l’eterna morte dello spirito.

[1.1.9] Coloro che possiedono la Scrittura e non la leggono, assomigliano a un assetato alla fontana in cui vi è acqua pura, che essi però non vogliono bere. Agiscono così o per una certa idrofobia spirituale, a somiglianza dei cani rabbiosi i quali, per calmare la sete bruciante, mordono le pietre più dure anziché cacciare il muso nell’acqua e guarire; oppure anche, il più delle volte, essi agiscono così per una certa indifferente pigrizia, e preferiscono perciò farsi offrire da certuni indolenti servitori, per calmare la loro sete, del fango puzzolente dalla più vicina pozzanghera, per poi perire malamente tutti quanti.

[1.1.10] Ma ai fornicatori e alle fornicatrici dì questo: “Chi cammina nella carne, cammina nella morte, e il suo piacere sarà presto trasformato in cibo per i vermi. Solo chi cammina nello spirito, arriva alla Luce, la Sorgente di ogni Vita; la sua parte sussisterà in eterno e si moltiplicherà”.

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