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Il Governo della famiglia di Dio

Un monito del Padre celeste ai suoi figli 15 marzo 1840 dopo le 6.00 del mattino

(Jakob Lorber: “Così parlò il Signore a me e in me per ciascuno, e ciò è vero, fedele e sicuro”):

[1.1.6] Ai danzatori e alle danzatrici dì, senza timidezza, che essi sono tutti quanti burattini manovrati da Satana. Egli infatti li afferra tutti quanti per i piedi e gira attorno con loro velocemente in un vortice, affinché essi siano in tal modo completamente storditi da non poter né stare, né andare, né sedere, né dormire, né sostare, né vedere, né udire, né tastare, né odorare, né gustare, né percepire; essi infatti sono come morti, per cui non si può né consigliarli né aiutarli. E se ancora volessero volgersi a Me, si sentirebbero come uno che una persona robusta prendesse per i piedi e facesse girare in circolo attorno a sé; anche se costui guardasse su al cielo, non vedrebbe il Sole, ma solo una striscia luminosa che lo accecherebbe, così che poi vorrebbe chiudere gli occhi e non vedere più nulla del tutto.

[1.1.7] Colui in cui l’occhio del corpo è cieco, a costui sta ancora aperta la vista dello spirito; ma chi diventa cieco nello spirito, costui rimane cieco eternamente!

[1.1.8] Ai giocatori puoi dire che essi giocando perdono per prima cosa la loro vita, e poi tutto ciò che fu dato loro per questa stessa vita. Il gioco infatti è una fonte piena di velenoso sudiciume; i giocatori però credono che sia una fonte d’oro nascosta. Perciò essi frugano giornalmente in questa immondizia, assimilano nelle narici l’alito pestilenziale, si avvelenano fin nelle più intime fibre e, al posto del presunto oro, trovano l’eterna morte dello spirito.

[1.1.9] Coloro che possiedono la Scrittura e non la leggono, assomigliano a un assetato alla fontana in cui vi è acqua pura, che essi però non vogliono bere. Agiscono così o per una certa idrofobia spirituale, a somiglianza dei cani rabbiosi i quali, per calmare la sete bruciante, mordono le pietre più dure anziché cacciare il muso nell’acqua e guarire; oppure anche, il più delle volte, essi agiscono così per una certa indifferente pigrizia, e preferiscono perciò farsi offrire da certuni indolenti servitori, per calmare la loro sete, del fango puzzolente dalla più vicina pozzanghera, per poi perire malamente tutti quanti.

[1.1.10] Ma ai fornicatori e alle fornicatrici dì questo: “Chi cammina nella carne, cammina nella morte, e il suo piacere sarà presto trasformato in cibo per i vermi. Solo chi cammina nello spirito, arriva alla Luce, la Sorgente di ogni Vita; la sua parte sussisterà in eterno e si moltiplicherà”.

[1.1.11] Ai patiti dell’abbigliamento lussuoso e della moda dì seriamente che essi stanno nudi davanti al loro giustissimo Giudice. Il loro lusso passerà come una schiuma; la loro sete di potere e il lusso saranno tramutati nella più bassa schiavitù, ed essi dovranno vergognarsi eternamente della loro stoltezza. Non è dunque un grande stolto colui che si propone di dorare un mucchio di immondizia, ed invece fa incastonare le pietre preziose nel più sudicio escremento anziché nell’oro? Oh, ma quanti, quanti ce ne sono di pazzi ora a questo mondo! La luce la prendono per tenebra, e la tenebra per luce!

[1.1.12] Già sta una stella nell’est, che aprirà la via ad Orione, e il fuoco del Grande Cane tutti li consumerà; e Io voglio scagliarne in grande quantità di stelle dal Cielo sulla Terra, affinché tutti i malvagi periscano e la Mia luce brilli ovunque.

[1.1.13] Io, Jehova, Dio dall’eternità, il Veritiero e il Fedele, come ultimo avvertimento! Amen!

[1.1.14] A te, che hai scritto questo malamente sotto dettatura, ciò vale per primo, poi però per tutti gli altri! Amen! Questo dice il Primo e l’Ultimo! Amen!»

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